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ABBINAMENTO #14

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Vicolo Ranocchi


 

Un itinerario davvero speciale è quello che vi porta attraverso le vie dell’antico mercato di Bologna, il Quadrilatero. Questo quartiere ospitava già dal medioevo la gran parte delle corporazioni di artigiani della città ed è oggi uno di quei luoghi più caratteristici di Bologna.

In vicolo Ranocchi, che deve il proprio nome alle botteghe che vendevano rane, possiamo trovare la più antica osteria della città: l’Osteria del Sole è un luogo dove bere del buon vino e scoprire la vera tradizione di Bologna. Fin dal 1465 in Via dei Ranocchi si può bere e socializzare seduti attorno a tavoloni di legno, portando all'interno il proprio cibo, comodamente acquistato nelle botteghe circostanti, da condividere con altri avventori seduti allo stesso tavolo.

Il “Quadrilatero” è un’area posta nel cuore del centro storico di Bologna animata da una tradizione artigianale, mercantile e commerciale risalente al Medioevo. Lasciandosi alle spalle l’elegante piazza Maggiore, ci si inoltra nei vicoli stretti e odorosi dell’antico mercato di origine medievale con le caratteristiche “buche”. In questa zona si trovano attività artigianali e commerciali specializzate e di lunga tradizione; botteghe nelle quali spesso, di generazione in generazione, le famiglie si sono tramandate il mestiere e hanno mantenuto la continuità merceologica o di negozi nei quali sono stati conservati gli arredi e l’architettura storica.

Le strade che attraversano questo quartiere sono per la maggior parte pedonali, la zona è frequentata da residenti e turisti e le strade sono spesso affollate e piene di vita. Il quadrilatero è una tappa imperdibile per chi visita la città per la prima volta ma anche le persone che frequentano Bologna da anni amano tornarci. Infatti ci sono numerosi locali e gastronomie pronte a soddisfare le esigenze dei golosi. Lo stesso vale per lo shopping, si possono trovare negozi di ogni genere, dall’extra lusso a quelli di fascia media, per non parlare dei banchi ortofrutticoli e quelli del pesce dove i bolognesi sono soliti fare la spesa.

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La Marmocchia, Barbera frizzante

 

Barbera dal colore rosso rubino carico, al palato secco e armonico, perfetto compagno di salumi, piatti di carne ai ferri e arrosto. Si abbina anche a pesci grassi quali baccalà ed anguilla. Ottimo col cotechino bolognese.

L’azienda agricola La Marmocchia si estende nella valle del torrente Ghiaia, nelle colline tra Bologna e Modena. Un territorio ricco di tradizioni e produzioni tipiche. L’azienda mantiene una dimensione artigianale, familiare, rispettosa della tradizione, dei tempi della natura ma allo stesso modo attenta alle tecniche innovative sia in campo che in cantina. Le origini del Podere La Marmocchia sono molto antiche. La prima testimonianza storica risale al 1630 quando la peste raggiunse l’area di Bologna. Alla fine dell’epidemia il parroco locale, che fungeva anche da ufficiale dell’anagrafe, comunicò il nome di tutti i sopravvissuti e tra questi c’erano i componenti della famiglia Marmocchi da cui discende il nome dell’azienda.

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Roberto "Freak" Antoni, Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti
 

Le migliori menti della mia generazione - dicono - sono state distrutte dalla droga. Ma non è vero. Le migliori menti della mia generazione sono state distrutte dal professionismo. Possibili poeti, scrittori, pittori, musicisti sono diventati copy, designer, giornalisti, ospiti televisivi. Roberto Antoni ha fatto di tutto (il rock, la televisione, il teatro, i dischi) senza diventare un rocker, né un personaggio televisivo, né un attore. Se avesse guadagnato miliardi non sarebbe un ricco e se tutti lo riconoscessero per strada non sarebbe uno famoso. Perché sarebbe un dilettante anche come ricco e anche come persona famosa. Le sue poesie riflettono, la sua lontananza dal mostruoso sussiego del modo di vivere contemporaneo: che è, a ben vedere, il vero "demenziale". Alcune poesie sono tristissime, altre molto allegre. Alcune bellissime. Sono, comunque, le poesie del vecchio Freak Antoni. 

Roberto "Freak" Antoni ha cominciato la sua carriera musicale nella Bologna del ’77, quella del ‘movimento’ che riempì la città di fermenti creativi in ebollizione. Fondò gli Skiantos inventandosi testi stralunati che rileggevano la realtà giovanile sotto la lente spiazzante del rock demenziale (di cui la band bolognese ha coniato la definizione), in un linguaggio mutuato dallo slang giovanile.
Band anticonformista anche nei confronti del suo stesso pubblico: «Fate largo all’avanguardia/ siete un pubblico di merda», urlava Freak al microfono cavalcando l’onda situazionista di quel periodo.
Molto amico di Andrea Pazienza (con cui ha condiviso anche la passione per le sostanze stupefacenti), ha attraversato la scena discografica lungo “35 anni di grandi insuccessi”, firmando 14 album con gli Skiantos, che ha lasciato poco prima di morire.
Ha realizzato nove libri e ha collaborato con riviste importanti di quegli anni come Frigidaire.

Dicembre 2022

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