A Bologna, quella che oggi è una delle vie principali dello shopping è il risultato dei lavori urbanistici previsti nel Piano Regolatore del 1889 ed avviati nel 1913. La vocazione commerciale di quest'area era già viva da secoli e la costruzione di un'ampia strada in asse con le Due Torri e via Ugo Bassi aumentò notevolmente questo aspetto.

Insieme a Via Ugo Bassi e Via Indipendenza, Via Rizzoli è una delle vie più importanti del centro di Bologna. Rappresenta una parte dell’antico Decumano Massimo della Bologna romana, il cui impianto urbanistico è ancora ben visibile.

Oggi collega le Due Torri a Piazza del Nettuno ed è percorsa da numerose linee di autobus.

Solo uno dei due lati della via è porticato, a differenza della maggior parte delle vie di Bologna che lo sono da entrambi i lati.

Lungo Via Rizzoli si trovano molti negozi, dall’abbigliamento alla profumeria passando per la cultura.

La via è intitolata al Dottor Francesco Rizzoli, famoso ortopedico vissuto nel XIX secolo, fondatore dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, oggi uno dei migliori ospedali ortopedici d’Italia e del mondo.

 

Gli Isolani, mercanti ciprioti, arrivarono a Bologna nel 1200.

La famiglia, memore del passato imprenditoriale e desiderosa di mantenere le antiche tradizioni, è oggi impegnata in molte e diverse attività che sfruttano il patrimonio che la loro lunga storia ha regalato loro.

Vecchie carte, ritrovate negli archivi di famiglia, documentano che in queste terre gli Isolani solevano produrre vino per le proprie cantine sin dal lontano 1456 e fin da allora le botti non sono mai state vuote, così gli odierni discendenti hanno deciso di commercializzare il vino prodotto. 

Il vino Palazzo di Montevecchio è ottenuto da uve Cabernet Sauvignon e Merlot sapientemente potate e diradate per ottenere l’opportuna concentrazione, raccolte a mano e accuratamente scelte grappolo per grappolo a maturazione piena, affinato tre anni in barriques di rovere francese di Allier e di Nevers. I profumi sono complessi e armoniosi con note di confettura di more, vaniglia, cannella e liquirizia, piacevolmente persistenti, morbido, con nobili tannini finali è perfettamente equilibrato.

I vigneti di Montevecchio Isolani sono situati ad un’altitudine di 210 metri slm sulle prime pendici dell’Appennino Emiliano, su un terreno sedimentario argillo-sabbioso che originariamente costituiva il fondo del mare, come testimoniano le conchiglie fossili presenti in abbondanza.

Fine anni ‘90, sud Italia e quattro ragazzi poco meno che ventenni. Inizia così il primo libro della trilogia criminale Atlante freddo di Bernardi. Vincenzino è un giovane ladro, che ambisce a entrare nelle organizzazioni criminali locali. Deve mettere a segno dei colpi eclatanti per poter rendere papabile il suo curriculum criminale, e decide così di rapire la figlia di un noto e ricco signore del posto con l’aiuto di Pino, Nicola e Chiara.

Ma Francesca è l’ostaggio sbagliato.

Chiara, il trait d’union della trilogia dei libri, è una ragazzina dai capelli scuri, carina ma dall’aspetto trasandato, convinta che ci sia qualcosa che non va in lei. È scappata da casa, ha un paio di zoccoli e a volte parla troppo. Dentro la baby gang ha un ruolo che non le piace, non le piace essere la guardiana di Francesca, ma a volte nascono amicizie nei frangenti più strani.

Ma gli eventi sono imprevedibili, come la vita di chi vive ai margini, e la soluzione migliore è cambiare aria. Così si salta su un treno, si vivono nuove e strane situazioni, si fanno nuove amicizie, si ascoltano storie di vita, si fa un pezzo di strada insieme, a volte i ricordi si affacciano ma poco dopo passano, solo la violenza resta, che è il filo conduttore che cammina accanto alla vita di Chiara e di chi le gira intorno.

Luigi Bernardi (1953–2013) è stato editore, scrittore, saggista, traduttore bolognese. Ha creato case editrici, diretto collane e fondato riviste che hanno fatto la storia del fumetto e del poliziesco in Italia.