ABBINAMENTO #08
Piazza Minghetti
La piazza che sia affaccia su via Farini risponde a una nuova necessità di fine Ottocento: dare maggior respiro e dignità a edifici della nuova economia e introdurre nel tessuto urbano delle oasi di verde.
La prima piazzetta ad essere costruita fu quella intitolata a Cavour. La seconda fu quella dedicata a Marco Minghetti.
Piazza Minghetti sorge dove un tempo c'era via Ponte di ferro che prendeva il nome da un ponte che passava sopra il canale del torrente Aposa che scorre ancora sotto la piazza. Venne ricavata dalla demolizione di un intero isolato, nel 1876.
Il progetto fu affidato a Ernesto Balbo Bertone, conte di Sambuy, assessore ai lavori pubblici di Torino e già progettista dei Giardini Margherita. La piazza giardino viene progettata a lato del Palazzo della Cassa Di Risparmio, costruito attorno al 1880.
Il giardino fu realizzato tra il 1893 e il 1896, ma subì una riduzione delle dimensioni e un aspetto più formale rispetto al progetto del conte. La statua di Marco Minghetti è di Giulio Monteverde.
La piazza è stata più volte rimaneggiata: nel 1911 fu costruito il palazzo delle Poste, negli anni ‘30 venne tolta la cancellata che la contornava e l’aiuola centrale fu eliminata successivamente.
La piazza attuale deriva dal restyling dell’architetto Glauco Gresleri e conserva il suo bellissimo platano monumentale e due ginkgo biloba.
Dell'inaugurazione del monumento, nel 1896, è presente un breve documentario cinematografico, primo filmato girato nella città di Bologna.
Federico Aldrovandi, Alto Vanto
L'azienda agricola Aldrovandi nasce nel 2001 a Monteveglio in località Montebudello.
La grande passione per il vino l'unica motivazione.
Solo un ettaro di vigneto dove tutto è stato pensato e realizzato con l'obiettivo di produrre un solo vino: il Merlot Alto Vanto.
Fermentazione malolattica e affinamento in legno per un rosso elegante, raffinato e persistente, con una notevole complessità olfattiva e una chiusura di bocca decisamente suadente. Si abbina perfettamente alla cotoletta petroniana.
Un sorso magico in cui le fluttuazioni della Natura si combinano perfettamente agli stati d’animo e alle preoccupazioni per una vendemmia difficile. Uno stile inconfondibile in cui l’umiltà del viticoltore e la generosità del vitigno si amalgamano in un’espressione orgogliosa di un vino sempre diverso ma con un’identità unica e riconoscibile.
Il Merlot, un vitigno facile da gestire, semplice da vinificare, ordinario da bere ma che talvolta riesce a rivelare la sua natura più recondita, rendendo straordinario un vino e arricchendo la personalità di chi lo produce: “Nel Merlot nascono i miei limiti. Lui, in cambio, esalta la mia normalità” (Federico Aldrovandi, viticoltore in Monteveglio).
Francesco Guccini, Tre Cene
Tre storie, un coro di voci riunite in osteria per cogliere l'attimo fuggente di una serata tra amici. Dagli anni Trenta, con la loro fame e la loro energia, fino alla soglia disillusa del nuovo millennio, passando dalle speranze degli anni 70, tre compagnie di amici si avvicendano intorno a una tavola imbandita, scherzano, ricordano, litigano, s'innamorano, brindano.
«Non aspettatevi grandi avvenimenti dalle cose che andrò raccontando, fulminanti colpi di scena o finali drammatici o misteri iniziali che poi, a poco a poco, si dipanano e si mostrano in tutta la loro enigmatica chiarezza»: così ci avverte Francesco Guccini, in apertura del primo dei tre racconti che compongono questo libro. «È semplicemente la storia di una cena, e di alcuni amici; una storia di quelle quasi come le favole che ci raccontavano da piccoli, già sentita tante volte ma che amavamo ci raccontassero ancora e ancora, per il solo piacere di stare lì ad ascoltare...»
Cantautore mito di più di una generazione, anche la sua attività di scrittore si configura come una delle esperienze più originali e suggestive della scena letteraria italiana dell'ultimo decennio. Sporadicamente anche attore, autore di colonne sonore e di fumetti. Fino alla metà degli anni Ottanta ha insegnato lingua italiana al Dickinson College di Bologna, scuola off-campus dell'Università della Pennsylvania. Ha anche lavorato come docente presso la sede bolognese della Johns Hopkins University (Washington, DC, USA). La sua vita si svolge tra Modena, Pàvana e Bologna.