ABBINAMENTO #21
Piazza Galvani
La piazza si apre nel pieno centro della città, situata nella zona absidale della basilica di San Petronio. Sulla piazza si affaccia il palazzo dell'Archiginnasio e presenta al suo centro la statua in onore di Luigi Galvani. Dal 1449 il luogo dove ora sorge la piazza era destinato al mercato della seta, produzione che ha caratterizzato il territorio bolognese fino al XVII secolo. Nel 1563, con la costruzione del palazzo dell'Archiginnasio e la conseguente demolizione del vicino isolato e l’apertura di un largo si decide di creare uno spazio vuoto, antistante l'ingresso del palazzo stesso. Nel 1801 la piazza, che ha finalmente assunto la connotazione attuale, viene denominata piazza della Pace, per commemorare la firma della pace tra Napoleone e l'Austria. Nel 1879 alla piazza verrà conferito il nome definitivo, a ricordo di Luigi Galvani, cui lo scultore romano Adalberto Cencetti dedicherà una statua, tuttora presente.
Tenuta Bonzara, Bonzarone
Bonzarone è vino ottenuto da uve Cabernet Sauvignon prodotte da vigneti di circa quindici anni di età. Le uve vengono raccolte a mano ed in cassette dopo un’attenta scelta cominciata con l’operazione di diradamento. L’obiettivo è quello di produrre uva e vino ricchi in polifenoli ed estratto. La vinificazione con lunga macerazione sulle bucce completa la formazione di un vino di elevata ed elegante struttura. Dopo la fermentazione malolattica, il vino affina per 12 mesi in barriques di rovere francese ed infine arriva in bottiglia per rimanervi ancora 12 mesi prima di essere immesso in commercio.
Immersa nel verde dei Colli Bolognesi, la Tenuta Bonzara della famiglia Lambertini produce vini di qualità dal 1963, con passione e rispetto per il proprio territorio.
Da tre generazioni la famiglia Lambertini si cura dei propri vigneti ad un’altitudine di quasi 500 metri slm, con tutte le sfide e le attenzioni che una viticoltura di collina può comportare.
Nei 15 ettari vitati di propririetà convivono da sempre varietà autoctone (Pignoletto, Negrettino e Barbera) e internazionali (Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon e Merlot). Dopo la scrupolosa vendemmia manuale, le uve sono vinificate nella moderna cantina aziendale ai piedi del Monte Bonzara.
Marilù Oliva, La Squola
"La squola" è un romanzo per ragazzi e giovani adulti. È la storia di Fil, Miluna, Cecio e Pauline, studenti del liceo artistico di Bologna, la squola: detta così per la scritta che campeggia sul muro esterno dell'edificio dove qualcuno ha volutamente sbagliato a scrivere il termine. Le vicende dei quattro protagonisti sono una perfetta rappresentazione della vita dei giovani alle porte dei vent'anni, tra eccessi, passioni, conflitti sociali e famigliari, sesso. La trama si sviluppa su cinque piani narrativi: le quattro voci dei ragazzi più quella della scuola. Fil è un ragazzo belloccio, subordinato al bullo della scuola. Fil è innamorato della ragzza più bella della scuola: Miluna, che ha una situazione famigliare disastrosa, senza padre e con una madre allo sbando al punto da acconsentire che la figlia si prostituisca. Miluna, infatti, conduce una squallida doppia vita, alterna weekend con clienti di lusso ai sogni strampalati e romantici di una adolescente. Gli altri due protagonisti sono Cecio e Pauline. Cecio fa il primo anno, è un ragazzino minuto, insicuro, pieno di debolezza ma anche di tenerezze. Pauline, invece, è la classica ragazza geniale ma svogliata, arrabbiata con il mondo e sempre in lotta con genitori e professori. Quando si rende conto di essersi innamorata di Fil, lo seduce ma viene poi abbandonata dal ragazzo che le preferisce Miluna. Sarà questo a far esplodere la sua ira e a vendicarsi con Miluna. A tirare le fila di queste storie, avvincenti e fresche come le voci dei protagonisti, c'è "La squola", una sorta di divinità che piano piano intesse le trame fino a ordire il lieto fine per tutti. Personaggi e lettori.