ABBINAMENTO #19
Piazza del Baraccano
Piazza del Baraccano, databile a metà del ‘40, sorge a ridosso dell’ultima cinta di mura e per questo non risulta essere di proporzioni molto grandi. Appare però molto più maestosa di quanto non sia in verità grazie all’effetto ottico che si crea ammirandola dall’antico voltone posto su via Santo Stefano.
ll Complesso Monumentale del Baraccano è un insieme di edifici storici di natura civile e religiosa che si trova in un'area del centro storico di Bologna, prospiciente ai Giardini Margherita. Fanno parte del complesso il santuario della Madonna del Baraccano e una serie di edifici civili lungo la via Santo Stefano e all'interno, sulla piazza del Baraccano.
A metà del ‘500 la chiesa fu ingrandita e dotata di portico sulla facciata principale.
I bolognesi la chiamano anche “chiesa della Pace” perché, è tradizione che i novelli sposi vi si rechino il giorno delle nozze per augurarsi la pace coniugale.
Oggi, purtroppo, il sagrato antistante la chiesa è adibito a parcheggio togliendo magia ed atmosfera al complesso di Piazza del Baraccano.
Tenuta La Riva, Pinus Laetus
La passione per la rifermentazione in bottiglia e il desiderio di creare vini espressione del territorio, i Colli Bolognesi, sono le caratteristiche che contraddistinguono questa azienda vinicola.
Si producono vini fermi o rifermentati in bottiglia: bollicine ottenute con il metodo classico o con una rivisitazione in chiave moderna del Metodo Ancestrale. Agricoltura biologica, poca solforosa e tanta concentrazione, per ottenere vini sani e intensi, a base Pignoletto, ma non solo.
Nata dalla passione e dalla caparbietà di Alberto, tenuta La Riva è un’azienda a conduzione familiare, dove tre generazioni si dedicano al loro più grande amore: la terra.
Pinus Laetus è un vino prodotto da vigna di circa 2 ha, situata fra i 200 ed i 300 metri sul livello del mare. Il terreno è di argille miste a sabbia e calcare. La raccolta delle uve è esclusivamente manuale. Il vino viene sboccato a la volée non prima di 24 mesi dall’imbottigliamento. Il rabbocco è pas dosé, senza aggiunta di anidride solforosa.
Grazia Versani, Quo vadis Baby?
Giorgia Cantini ha quasi quarant’anni, è single, indulge all’alcol ed è un investigatore privato. È una donna di oggi, complessa, contraddittoria, come ce ne sono tante. Passa le notti ad ascoltare jazz in diversi locali di Bologna, ma soprattutto è tormentata dal dubbio di aver sprecato la propria vita. Ha uno sguardo dritto, pungente, che non si nasconde. Questa volta l’indagine che deve seguire la costringe a scavare nel suo passato. Sarà una scatola da scarpe piena di lettere a cambiare la sua vita. Sono le lettere scritte da Ada, la sorella “bella”, partita per la Capitale in cerca di fortuna come attrice e finita suicida sedici anni prima. Giorgia, che ancora è tormentata dal rimorso di non averla potuta aiutare, decide di riaprire il caso, mettendosi alla ricerca dell’amante della sorella che lei non ha mai conosciuto e che forse era presente nei suoi ultimi istanti di vita. Da questo romanzo l’omonimo film di Gabriele Salvatores.