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ABBINAMENTO #16

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Mercato delle Erbe
 

Il Mercato delle Erbe è il mercato coperto più grande del centro storico di Bologna, dove è possibile trovare frutta e verdura, carne, formaggi, salumi, vini, pesce e altro ancora. Nel 2014 il mercato si è trasformato in alcune sue aree, dedicando spazio alla ristorazione. Fin dagli inizi del secolo il mercato delle erbe, cioè degli ortaggi, si teneva in piazza de' Marchi di fianco alla chiesa di San Francesco. Nel 1910, quando il Comune ebbe bisogno dello spazio occupato dal mercato, fece costruire l'attuale mercato coperto in fondo a via Ugo Bassi. Il nuovo Mercato delle Erbe ebbe il compito di alleggerire le piazze Malpighi e San Francesco che ospitavano settimanalmente i banchi dei contadini. 

Il Mercato delle Erbe di Bologna, nella sua forma attuale, fu progettato nel 1910 da Arturo Carpi e Luigi Mellucci. 

Riaperto nel 1949, dopo i pesanti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, il Mercato delle Erbe cambia fisionomia, adattandosi alla zona circostante, ricostruita a sua volta.

L'ingresso principale, da via S. Gervasio viene posto in Ugo Bassi, assieme all'omonia statua. Dopo la ristrutturazione del 2014 il Mercato affianca alle tradizionali bancarelle e negozi, ristoranti, enoteche, punti di incontro, frequentati da migliaia di persone, turisti inclusi.

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Floriano Cinti, Barbera
 

La cantina Cinti utilizza esclusivamente uve proprie, di qualità e coltivate nel rispetto dell’equilibrio biologico del vigneto, attraverso basse rese produttive per ceppo e ad un limitato uso di concimi e antiparassitari.

La vinificazione è classica in rosso con macerazione e fermentazione sulla buccia fino ad esaurimento degli zuccheri, a temperatura intorno ai 25°. L' affinamento è in vasche di acciaio, e l'imbottigliamento viene fatto non prima di 12 mesi dalla raccolta delle uve.

Al calice si presenta color rosso rubino con riflessi violacei. Il bouquet è elegante e vasto con la predominanza tuttavia di sentori garbati e tipici di frutti rossi del sottobosco. In bocca è sapido e vinoso, i tannini non risultano aggressivi ed esprime dunque con persistenza un volume ampio e morbido. 

Un rosso che sin dal primo sorso rivela cura, passione e rispetto della natura, caratteristiche a cui la cantina tiene particolarmente. Accompagnarlo con pasta al ragù, portate a base di carne e formaggi stagionati si rivelerà sempre una scelta azzeccata.

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Emidio Clementi, L'Ultimo Dio
 

Mimì è un adolescente confuso e insicuro, cresciuto in una famiglia in cui la follia sembra avere fissa dimora. La morte del padre lo obbliga a una crescita improvvisa. Ma invece di assumersi la responsabilità della famiglia, Mimì decide di scappare lontano, cercando altrove un destino migliore. Iniziano gli spostamenti randagi e avventurosi senza un soldo in tasca, fino all'arrivo a Bologna. Qui, nella cucina di un ristorante dove lavora come aiuto cuoco, Mimì scopre un libro, regalatogli da un cliente, che gli parla come mai era successo prima e che gli mostra finalmente il modo per appropriarsi della propria vita e di se stesso. Un romanzo di formazione, autobiografico, che intreccia le vicende del protagonista con quelle del poeta Emanuel Carnevali.

Emidio Clementi è conosciuto ai più come voce dei Massimo Volumi, band seminale per il rock italiano e presenza carismatica della scena musicale indipendente.

Originario di Ascoli Piceno, insofferente alla provincia marchigiana, Clementi decide di trasferirsi a Bologna subito dopo la maturità per studiare Lingue. Poi, un periodo di vagabondaggi lo conduce in Svezia. L'integrazione è difficile e Clementi soffre l'isolamento linguistico, che diventerà un tema forte nei suoi testi. Decide perciò di tornare a Bologna, stavolta partecipando alla storica occupazione di via del Pratello. Si tratta di un periodo particolarmente intenso, di formazione umana e artistica, che Clementi affresca nel suo romanzo La notte del Pratello, ritratto picaresco dell'ultima realtà indipendente bolognese.

Febbraio 2023

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